Break Even Point – Come funziona
Aggiornato il 10 Dicembre 2020 da Paolo Paccassoni
Il break even point è un concetto che mi porto dietro dai tempi dell’università. Ricordo che se ne parlava in una delle prime lezioni di economia aziendale. L’ho poi rincontrato nella mia prima esperienza lavorativa quando ho avuto a che fare con i Go to market plan per il lancio di nuovi prodotti. Il calcolo di questo indicatore rientra nell’analisi costi-volumi-risultati ed è fondamentale nell’ottica della sostenibilità del business quindi andiamo a vedere di cosa si tratta.
Break even point : Definizione
Per break even point o BEP, si intende il punto di pareggio in cui i ricavi totali di un operazione eguagliano i costi totali dell’operazione stessa. Nel momento stesso in cui ciò accade, l’azienda non sta conseguendo perdite…ma nemmeno utili. In altre parole è un punto di perfetto equilibrio tra quanto si è investito e quanto si è guadagnato. Perché è così importante in ambito aziendale?
Ovviamente perché l’azienda è un insieme di mezzi e uomini il cui scopo e fare profitti. L’analisi del punto in cui i profitti eguagliano i costi e poi li superano è quindi di importanza fondamentale.
Quando si vuole valutare la bontà di un investimento oltre calcolarne il ROI si vuole anche sapere in quanto tempo i costi adranno a pareggiare i ricavi. Da quel punto in poi sarà tutto profitto, quindi è fondamentale sapere come usare questo strumento.
Spieghiamolo con un breve esercizio. Per semplicità ipotizziamo che non vi siano tasse da pagare.
Break even point: esercizio pratico
Ho deciso di investire parte del mio patrimonio nell’acquisto di un appartamento al centro di Roma. Questo immobile mi è costato 250.000 euro e ho deciso di cederlo in affitto a 2000 euro al mese, spese escluse.
Ipotizzando che l’appartamento non rimanga mai sfitto, quanti mesi impiegherò per rientrare del mio investimento? In altre parole quando raggiungerò il punto di pareggio?
La risposta a questa domande equivale a cercare il Break even point di questa operazione.
Per ripagarmi dei 250.000 euro spesi, impiegherò 125 mesi [pari a 250.000/2000]. Questo significa che dovrò aspettare il 126° mese per vedere 2000 euro di profitto netto.
Le aziende fanno questo tipo di ragionamenti, ogni volta che si trovano a valutare un operazione, che essa sia di investimento in macchinari o che si tratti del lancio di un nuovo prodotto. Il calcolo del Break even point diventa fondamentale nella valutazione di investimento.
Se infatti il lasso di tempo necessario a raggiungere il break even point è troppo lontano nel tempo, l’azienda eviterà di affrontare quell’investimento, a meno che esso non abbia un rilevante valore strategico per essa.
Anche chi si accinge ad aprire una piccola azienda può beneficiare dal calcolo del break even point. Tramite questo strumento è possibile determinare il fatturato minimo che consente all’azienda di mantenersi in equilibrio senza riportare perdite di alcun tipo.
Il calcolo del Break even point in azienda
L’esercizio che abbiamo fatto più sopra è una semplificazione del calcolo del break even point. Nella realtà aziendale, le cose sono più complesse. Nel calcolo del break even point, l’azienda deve soppesare 3 elementi molto diversi tra loro:
- Costi fissi
- Costi variabili
- Volume di prodotto finito
Capiamo prima cosa sono questi tre elementi e poi arriviamo alla formula del Break even point.
Costi fissi
I costi fissi sono costi che prescindono dal volume prodotto dall’azienda. I costi dei dipendenti amministrativi, i computer, le macchine aziendali, l’affitto degli uffici, sono tutti esempi di costi fissi che sono completamente scollegati dal volume produttivo dell’azienda. Sono costi che si sosterrebbero comunque, sia che l’azienda producesse 100, sia se producesse 0.
Costi variabili
I costi variabili sono costi intimamente connessi al volume prodotto. Aumentano se il volume aumenta e diminuiscono se il volume diminuisce. Pensiamo ad esempio alle materie prime o alla manodopera diretta impiegata nella produzione. Queste due voci fanno parte del cosiddetto COGS (Cost of good sold) o costo del venduto. Se produco molte unità di prodotto finito i miei costi variabili aumenteranno, se invece la produzione diminuisce, a parità di condizioni i costi diminuiranno.
Volume di prodotto finito
E’ chiaro nella stima del punto di pareggio non si può prescindere da quante unità devono essere prodotte e vendute affinché si arrivi al punto di pareggio. A questo proposito vale la pena notare che il prodotto può essere venduto a prezzo pieno o a prezzo scontato. Ai fini del calcolo del BEP dobbiamo prendere il valore medio di vendita e dunque il prezzo medio.
Il diagramma di redditività per la Break even analysis
La break even analysis e quindi il calcolo del BEP diventa intuitivo se si analizza il grafico del diagramma di redditività usato in economia aziendale per spiegare l’interazione tra i costi e i ricavi. Vediamo come è fatto il grafico del break even point
Sull’asse delle ascisse abbiamo il volume prodotto. Sulle ordinate il valore in euro.
Come abbiamo visto più sopra i Costi Fissi (linea blu tratteggiata) prescindono dalla produzione e infatti rimangono fissi per qualunque quantità prodotta. I costi variabili (linea blu crescente) partono da zero e aumentano all’aumentare della produzione. Infine i costi totale (linea rossa) sono la somma tra i costi fissi e i costi variabili.
Infine ci sono i ricavi (linea verde) che partono da 0 e crescono ovviamente all’aumentare della quantità venduta.
Il punto rosso, dove i ricavi incrociano i costi totali è la quantità in corrispondenza della quale i costi eguagliano i ricavi ed è dunque il nostro Break even , parti ad un valore di 445.000 euro e 50.000 unità prodotte e vendute
A sinistra del BEP si evince graficamente che la linea dei costi totali si trova al di sopra della linea dei ricavi. L’azienda è in perdita.
A destra del BEP la linea dei ricavi è superiore alle linee dei costi totali. L’azienda inizia a guadagnare.
Come si evince dal grafico, in corrispondenza del BEP l’azienda non guadagna, ne perde:
- I Costi fissi + Costi variabili = 445.000 euro
- I Ricavi del venduto = 445.000 euro
Break even point Formula: come si calcola
Al di là del metodo grafico ovviamente esiste la formula del Break even point. In questo caso è meno intuitiva ma spieghiamola per passi. Innanzitutto definiamo gli elementi che costituiscono la formula:
Break Even point (unità): Ovvero le unità che bisogna produrre e vendere per arrivare al pareggio di bilancio.
CF: Costi fissi
CV (unità): ovvero il costo variabile per singola unità prodotta
PU (unità): Prezzo medio dell’unità venduta
Ed ecco la formula di calcolo
Break Even point (unità) = CF ÷ [ PU – CV ]
Facciamo il Calcolo del break even inserendo nella formula dei dati reali
CF: supponiamo i costi fissi siano 400.000 euro
CV: supponiamo il costo variabile per singola unità prodotta sia 1200 euro
PU: supponiamo che il costo medio di vendita sia 3200 euro
Sostituiamo il tutto nella formula:
Break Even point (unità) = 400.000 ÷ [ 3200 – 1200 ] = 200 unità per arrivare a BEP
Calcolare il Break even point su excel
Template break even point per excel
Esiste un modo semplice di trasportare la formula del break even point su excel ma per comodità potete scaricare il modello direttamente qui
SCARICA MODELLO BREAK EVEN POINT EXCEL
L’utilizzo dell’excel è intuitivo. Le celle colorate sono i valori di entrate, quindi potete modificarle a vostro piacimento. Il resto delle celle invece non va toccato poiché sono formule calcolate automaticamente.
L’ultima voce BEP è proprio il valore che stiamo cercando, cioè il break even. L’excel per determinati valori di entrata determina in automatico quale sia la quantità da produrre e vendere per raggiungere il Break even, il punto in cui il profitto sarà zero.
In questo caso specifico vedete che ho inserito come quantità venduta 1600 unità e ho realizzato un profitto di 4000 euro. Se avessi inserito 1500, il profitto sarebbe stato zero. Come vediamo di seguito
Creare il grafico del Break even point in excel
Nello stesso file excel che avete scaricato, allo sheet 2 trovate un altra utile tabella dati con un esercizio pratico. Il grafico che trovate nell’excel non è altro che il grafico che abbiamo costruito all’inizio con la differenza che quello del file excel è stato costruito con numeri reali. Qui trovate la tabella dei dati
Come vedete nella tabella ho evidenziato il range Volumi/Costi/Ricavi che corrisponde circa al Break Even.
E qui invece il grafico risultante da questi dati
Quando è utile calcolare il Break Even point
Il calcolo della formula che abbiamo appena spiegato diventa utile in molti casi. Ad esempio quando dobbiamo dobbiamo avviare una nuova attività e vogliamo conoscere la soglia di fatturato che dobbiamo generare per non avere perdite.
Un altro campo di utilizzo del Bep è il lancio di un nuovo prodotto. Quando si lancia un nuovo prodotto si fa sempre un business case nel quali si definiscono i volumi di vendita attesi e quindi i ricavi. Il break even diventa quindi utile per capire se il lancio del nuovo prodotto è sostenibile.
Un’altra utile applicazione del break even si ha quando l’azienda si trova a valutare l’acquisto di un nuovo macchinario che permette di velocizzare il processo produttivo. L’imprenditori quindi ha tutto l’interesse a capire quando rientrerà di questo investimento.
Conclusioni
Lo strumento del Break even come abbiamo visto è di semplice utilizzo e trova applicazione in una moltitudine di campi.
Tra i vantaggi c’è la relativa semplicità di calcolo. Tra gli svantaggi sicuramente il fatto che considera tutti i costi come fissi e non variabili in ciascun periodo. Se ad esempio ad un certo punto i costi fissi dovessero aumentare, portandosi ad un livello superiori, il raggiungimento del punto di pareggio sarà spostato più avanti nel tempo
Questo strumento inoltre da per scontato che l’azienda riesca a produrre e vendere la quantità desiderata. Non tiene in conto eventuali fallimenti del prodotto in corso di produzione.
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Esaustivo
Ti ringrazio Domenico!