Seo: cos’è e come usarla per ottimizzare contenuti online

Aggiornato il 2 Luglio 2020 da Paolo Paccassoni

Seo: cos'è e come usarla

Cos’è la Seo

Ogni azienda, utente o associazione che decide di intraprendere una strategia di comunicazione online, presto o tardi si trova ad affrontare il concetto di SEO.

Seo sta per Search Engine Optimization che tradotto in italiano diventa “Ottimizzazione per i motori di ricerca”.

Questa parola riassume bene il concetto alla base dell’attività di Seo, ovvero ottimizzare la visibilità dei propri contenuti web affinché questi siano visibili sui motori di ricerca e dunque vengano cliccati dagli utenti che effettuano ricerche online.

Conviene spiegare subito la distinzione tra risultati organici e risultati sponsorizzati. Quando un utente fa una ricerca su google, nella pagina dei risultati a volte compaiono nelle prime posizioni, dei risultati che sono contrassegnati come “Annuncio”. Questi risultati detti Risultati sponsorizzati, fanno riferimento ad aziende che hanno pagato per comparire in quella posizione ogni qualvolta un utente digita una parola chiave nel motore di ricerca.

I risultati organici invece sono i contenuti che il motore di ricerca indicizza autonomamente sulla base di criteri qualitativi per le medesime parole chiave. Solo questi ultimi sono oggetto dell’attività di ottimizzazione seo.

Prima di entrare nel vivo del discorso però facciamo un passo indietro.

 

La seo dal lato di chi cerca informazioni online

Quasi tutte le attività che svolgiamo online, hanno a che fare con una ricerca:

Se vogliamo iscriverci a Facebook, a meno che non conosciamo l’indirizzo preciso, andiamo su google e digitiamo la parola chiave “Facebook” in modo che il motore di ricerca ci restituisca il link per raggiungere il noto social.

Se la vostra stampante non ne vuole sapere di stampare, probabilmente andate su internet alla ricerca di una soluzione. Ad esempio andate su Google e scrivete “Perché la stampante non funziona”.

Se volete comprare delle nuove lampadine, potete andare al negozio di ferramenta dietro l’angolo, oppure andate su google e digitate “lampadine prezzi”, in modo che il motore di ricerca vi mostri diversi e-commerce dai quali acquistare quello che state cercando.

Se volete le ultime informazioni sul vostro cantante preferito, andate su google e scrivete “Ligabue news” e così via.

Quello che fate poi, è cliccare su uno dei risultati che il motore di ricerca vi propone.

I motori di ricerca come Google, Bing, Yahoo!, DuckDuckgo, fanno esattamente questo: scansionano il web indicizzando tutto ciò che trovano. Quando poi un utente va sul motore alla ricerca di informazioni, digita la parola chiave e il motore restituisce tutta una serie di risultati che reputa rispondano meglio alla  ricerca. Di fatto soddisfa un fabbisogno informativo.

Alcuni motori di ricerca questo lavoro di indicizzazione dei contenuti e di presentazione dei risultati più pertinenti e rilevanti, lo fanno meglio di altri. E’ il caso di Google, un motore di ricerca così efficiente da mostrarci dei risultati altamente in target con quello che stiamo cercando.

Non a caso è il motore di ricerca più utilizzato al mondo ma visto che siamo in Italia vi mostro la quota di mercato dei vari motori di ricerca per il nostro paese.

 

Market share Motori di ricerca italia - Seo

Fonte: https://gs.statcounter.com/search-engine-market-share/all/italy

 

I numeri vanno letti in questo modo. Su 100 ricerche di parole chiave che gli utenti fanno online, circa 96 vengono fatte tramite il motore di ricerca di google, circa 2 sono fatte tramite Bing e così via.

 

La seo dal lato di coloro che producono contenuti online e cercano visibilità

Ora che abbiamo visto l’utilità dei motori di ricerca dal lato di chi cerca informazioni, vediamoli dal lato di coloro che producono informazioni e che quindi vogliono essere visibili al massimo nei risultati di ricerca degli utenti.

L’attività di Seo è messa in atto da questi ultimi, ad esempio:

  • Aziende che vogliono massimizzare la loro visibilità online per vendere di più:
  • Blogger in cerca di un pubblico interessato agli argomenti trattati
  • Associazioni in cerca di fondi per il loro progetti e così via.

La necessità di comparire online è spessa legata a progetti di lead generation per cui comparire nella prima pagina di google è una strategia da perseguire a lungo termine.

Nell’attesa di posizionarsi correttamente nella prima pagina, l’azienda può infatti investire una parte del budget nell’acquisto di ricerche sponsorizzate (ovvero quelle per cui si compare in ogni caso nella prima pagina di google quando gli utenti cercano determinate keyword).

Il problema fondamentale di chi vuole comparire online, è competere con l’enorme mole di dati presenti su internet.

Stando alla seguente infografica, al 2019 si contano online 1,72 Miliardi di siti web.

 

Posizionamento sito web - Concorrenza

Fonte: https://www.statista.com/chart/19058/how-many-websites-are-there/

Le singole pagine indicizzate da google si attestano invece sui 130 Trilioni di pagine (un sito web può contenere più pagine).

I motori di ricerca fanno del loro meglio per indicizzare tutto il world wide web.

Quando un utente fa un a ricerca online, il motore di ricerca recupera tutte le pagine indicizzate e con un processo di paginazione le mostra all’utente 10 per volta, come fa google. Facciamo un esempio:

Prima pagina google

 

Questa è una ricerca per la parola chiave “go to market”, per la quale il mio articolo si posiziona in prima pagina google, esattamente all’inizio. Per essere corretti, quella è definita posizione zero (featured snippet) mentre la posizione 1 è occupata da wikipedia.

Vale la pena notare che il titolo del mio articolo è “Go to market plan” ma se provate a fare una ricerca con questa seconda parola chiave, vedrete che il mio sito non compare nella prima pagina, bensì nella seconda. Google reputa altri siti più interessanti del mio per questa seconda parola chiave!

Un’altra informazione che traggo da questa pagina è che google per quella parola chiave ha indicizzato in totale 4.2 miliardi di pagine. Ogni pagine dei risultati google, come detto, mostra 10 risultati e ora vi faccio una domanda:

Quanti di voi vanno oltre la prima pagina di google quando fanno una ricerca? Praticamente nessuno.

Se quindi un sito web o una pagina sono stati indicizzati da google ma posizionati in seconda, terza, quarta pagina, probabilmente non li vedrete mai e non saprete neanche della loro esistenza.

L’attività di Search Engine Optimization consiste proprio nell’ottimizzare il sito web e le singole pagine affinché siano visibili nella prima pagina del motore di ricerca, ovvero l’unico posto in cui avete una chance di intercettare i vostri potenziali visitatori.

L’attività seo richiede di investire molto tempo in ottimizzazione delle pagine e produzione di contenuti.

Google raccoglie praticamente il 92% di tutte le ricerche fatte online e ha i suoi criteri di posizionamento delle pagine.

Ne consegue che chi si occupa di ottimizzazione per i motori di ricerca, in realtà si occupa di ottimizzazione per comparire meglio nella Serp di Google.

 

La differenza tra Indicizzazione e Posizionamento nella Seo.

Quando si parla di Seo, si confondono spesso i termini indicizzazione e posizionamento.

C’è poi ulteriore confusione tra coloro che definiscono come posizionamento, esclusivamente l’attività di ottimizzazione per comparire nella prima pagina di google per determinate keywords. Le cose non stanno proprio così.

L’indicizzazione e il posizionamento sono due attività che spettano solo a Google.

L’indicizzazione attiene alla presenza del nostro sito web nell’indice di google ed è un risultato ottenibile con sforzo pari a zero. Si tratta infatti di avvertire google mediante la search console, dell’esistenza del nostro sito o di una nuova pagina del nostro sito. Il processo è manuale ma se si vuole si può semplicemente aspettare che google si “accorga” da solo dell’esistenza del sito o della pagina.

In questo modo, quando avvertiamo Google, questo analizzerà il sito e provvederà a inserirlo nel suo indice. E qui arriviamo al posizionamento.

Una volta che google ha analizzato ad esempio una pagina, le attribuisce un valore e la “posiziona” in un punto specifico dei risultati e per le parole chiave che ritiene più opportune.

Facciamo un esempio. Ho scritto un articolo che parla di come aggiustare una lavatrice. Informo google e google lo analizza. Google vede che il mio contenuto è di valore, non esistono contenuti scritti così bene e decide quindi di posizionarlo in prima pagina per la parola chiave “Aggiustare lavatrice”.

Quando gli utenti digiteranno questa parola chiave, il mio sito sarà tra i primi risultati.

Dopo qualche tempo scopro che google ha posizionamento il medesimo articolo anche in quarta pagina ma su una diversa chiave di ricerca, “Problemi lavatrice”.

Di fatto c’è stata sia l’indicizzazione del contenuto (Google si è accorto che esiste e lo ha inserito nella serp), sia il posizionamento (Google ha deciso di posizionarlo nella prima pagina per la parola chiave “Aggiustare lavatrice” e in quarta pagina per la parola chiave “Problemi lavatrice”).

Quando invece si dice:

  • Dobbiamo migliorare la seo
  • Ci vuole una strategia di content marketing con contenuti posizionati correttamente
  • Ci vuole una strategia seo
  • I contenuti devono essere ottimizzati per i motori di ricerca
  • Dobbiamo posizionare meglio le nostre pagine

In questo caso si sta parlando della volontà di influire deliberatamente sul posizionamento che google attribuisce alle pagine. Influire significa fare in modo che google posizioni i nostri articoli nella prima pagina dei risultati e che li posizioni per le parole chiave che noi vogliamo.

 

Perché posizionarsi nella prima pagina di Google?

Come abbiamo visto, Google è il motore di ricerca più utilizzato in assoluto. Abbiamo già detto che google indicizza milioni di pagine e che presenta 10 risultati per volta, senza contare i risultati sponsorizzati che a volte fanno arrivare i risultati della prima pagina anche a 14 o 15 in tutto.

Deve essere chiaro a tutti il sguente concetto: è estremamente raro che un utente vada oltre la prima pagina dei risultati di google. Da un lato il motore di ricerca è estremamente preciso a rispondere alle nostre domande e quindi spesso troviamo esattamente quello che cerchiamo tra i primi risultati.

Dall’altro, come utenti siamo abituati a volere tutto e subito (questo vale soprattutto per i Millennials), dunque andare a ricercare i risultati della seconda pagina costituisce uno spreco di tempo.

C’è un famoso detto che recita più o meno così:

Il posto più sicuro dove nascondere un cadavere, è la seconda pagina di Google

Questo dovrebbe farci capire come sia improbabile che un utente vada oltre la prima pagina.

I nostri sforzi si devono quindi concentrare su come arrivare tra le prime posizioni della serp.

 

Come fare Seo su Google?

Per capire come posizionarsi sulla prima pagina di google per le parole chiave che desideriamo, dobbiamo capire prima di tutto come funziona un motore di ricerca.

Come funziona Google

Quando cerchiamo qualcosa su google, in realtà non stiamo esplorando internet ma stiamo esplorando solo i risultati che google ha deciso di indicizzare nella sua memoria.

Google possiede dei programmi chiamati spider (ragni) o crawler che scandagliano la rete alla ricerca di contenuti. Quando trovano un nuovo contenuto, ne analizzano il contenuto. Oltre questo, se il documento contiene link ad altre pagine web, lo spider segue i link per vedere dove portano e così via fino a creare un enorme ragnatela. Tutti questi contenuti vengono poi archiviati su grandi server.

Quando un utente compie una ricerca su google, ad esempio “come si aggiusta una lavatrice”, google cerca all’interno del suo immenso database tutte le pagine attinenti con quella keyword. La vera domanda è “Quali pagine verranno presentate per prime?”.

Per decidere quali pagine web meritano di essere nella prima pagina dei risultati, google si serve di un Algoritmo, ovvero un programma deputato ad analizzare oltre 200 aspetti di ogni pagina web e ad assegnare un punteggio di valore. Tra gli aspetti analizzati troviamo ad esempio:

  • Quante volte quella pagina contiene la parola chiave?
  • La parola chiave è contenuta nel titolo?
  • La parola chiave si trova anche nella url della pagina?
  • La pagina contiene sinonimi di quella parola chiave o parole utilizzate nello stesso ambito?
  • La pagina è ospitata su in sito che in passato ha prodotto contenuti di qualità o spam?
  • La pagina è ottimizzata per una corretta visualizzazione anche da mobile?
  • Quali altri siti hanno dei link che rimandano a questa pagina e qual’è la qualità di quei siti?
  • E così via

Una volta analizzati questi aspetti Google decide quale posizione dare a quel documento per quella parola chiave. Se vi state domandando quali siano gli oltre 200 aspetti che google utilizza per giudicare la qualità di una pagina mi dispiace per voi (e anche per me) poiché non sono noti.

Non viene reso pubblico neanche il peso che ciascun parametro assume nella definizione del giudizio finale o come i vari parametri vengano combinati tra loro.

Questi dati vengono mantenuti volutamente segreti per due motivi:

Primo: Google vuole restituire solo i risultati più utili alle ricerche degli utenti. Se trovassi la chiave per far posizionare i miei contenuti nella prima pagina, la utilizzerei solo per massimizzare i miei guadagni e non per fornire contenuti davvero validi. Non pensate?

Secondo: crollerebbe tutto il modello di business di google, ovvero quello basato sul fatto che aziende e utenti pagano google per annunci sponsorizzati che compaiono tra le prime posizioni dei motori di ricerca.

Se trovassi la chiave di volta del posizionamento su google non avrei più bisogno di pagare per comparire tra i primi risultati, giusto?

Non disperatevi perché relativamente alla produzione di contenuti, nella sua Guida introduttiva all’ottimizzazione per i motori di ricerca , Google parla chiaro e fornisce delle linee guida davvero importanti:

  • Creare contenuti di qualità e devono essere davvero utili per chi li legge
  • Tenere a mente che saranno persone in carne ed ossa a leggere i vostri contenuti
  • Il linguaggio deve essere semplice
  • Non bisogna usare figure retoriche (che l’algoritmo di google comunque non comprenderebbe)
  • L’argomento va trattato completamente una sola volta.

Questa è la vostra linea guida.

Ci sono poi degli aspetti più tecnici che sicuramente vanno rispettati come la presenza della parola chiave nel titolo, in varie parti del testo e nella meta-description, l’utilizzo di immagini descrittive con gli attributi scritti correttamente etc.

Anche in questo caso però, partiamo da ciò che conta veramente. La ricerca delle corrette keyword per il proprio progetto online.

 

Come si procede all’ottimizzazione

La ricerca delle corrette parole chiave

Quando ci si approccia ad un attività di ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca si può procedere in due modi:

  • Creare contenuti completamente nuovi
  • Migliorare contenuti esistenti

In entrambi i casi la prima domanda da porsi è su quali keyword vogliamo apparire. Se vendiamo prodotti per la pulizia di automobili, dovremmo cercare di capire con quali parole chiave gli utenti cercano informazioni su questi prodotti online.

Per capire quali siano queste keyword esistono programmi gratuiti e a pagamento di cui dopo parlerò brevemente. Per ora supponiamo che abbiamo trovato delle keyword interessanti. Di ogni parola chiave dobbiamo analizzare 3 aspetti:

Quante volte quella parola chiave viene cercata mensilmente: se troviamo delle parole chiavi molto rilevanti per noi ma poi scopriamo che vengono cercate poche decine di volte al mese, bisogna valutare se sia il caso di posizionarsi per quelle parole. Dato il basso numeri di ricerche, potrebbe non valerne la pena in termini di sforzo. O forse si.

Se una parola chiave molto interessante sviluppa poche ricerche mensili ma coloro che la cercano poi acquistano mediamente 30 euro di prodotti, potrebbe valerne la pena? La risposta sta a voi.

Se ottimizzassimo una pagina per quella parola chiave, quella pagina riceverebbe comunque pochissime visite ma il gioco potrebbe valere la candela.

Quanto è rilevante quella parola chiave per voi: ad esempio mettiamo di aver trovato una parola chiave che sviluppa un discreto numero di ricerche mensili: “Manutenzione auto”.

Questa parola chiave è davvero rilevante per i nostri prodotti di pulizia auto? Secondo me no. E’ una parola chiave pertinente (ha a che fare con le automobili) ma non è rilevante (non indica chiaramente un bisogno di prodotti per pulizia auto). Forse è meglio lasciarla perdere.

Magari esistono parole chiavi molto più rilevanti per voi, ad esempio:

“Prodotti pulizia auto”

oppure

“Prezzi prodotti pulizia auto”

Queste due keywords indicano un intento molto preciso. Dall’altro lato del computer c’è un utente che nel primo caso sta prendendo informazioni per scegliere i prodotti migliori per la pulizia.

Nel secondo caso c’è un utente che è molto vicino al momento dell’acquisto e sta valutando diversi fornitori per trovare il più conveniente. Non credete?

Quanta concorrenza si sviluppa su quella parola chiave: una volta individuata una parola chiave che ci interessa, dobbiamo valutare anche se quella parola chiave è già utilizzata dai nostri competitor oppure se ci sono aziende che stanno già ottimizzando i loro contenuti per quella parola chiave.

Questo non deve farvi desistere dalla vostra volontà di posizionamento. Semplicemente dovete tenere a mente che scalare la serp di google per quella keyword sarà più complicato e raggiungere la prima posizione non sarà un gioco da ragazzi.

Strumenti per la ricerca e pianificazione delle parole chiave

Per scovare keywords interessanti per il vostro business potete servirvi di diversi programmi, a volte gratuiti a volte no. Partiamo con quello gratuito per eccellenza:

Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Ads

E il primo strumento che ho provato quando mi sono avvicinato al mondo del blogging. Se avete un account Google Ads, lo strumento di pianificazione è raggiungibile dall’interno dell’account, andando su “Strumenti e impostazioni”. Nella videata qui sotto come vedete ho utilizzato lo strumento per valutare il traffico di ricerca sulla parola chiave “Prodotti pulizia auto”

Strumento di pianificazione parole chiave per la seo

 

Questo strumento mi dice che quella parola chiave sviluppa un numero di ricerche mensili tra 100 e 1000.

La concorrenza è alta. Questo significa che ci sono molti concorrenti che cercano di posizionarsi tra i primi risultati per quella parola e questo è un buon segno. Questo significa che gli utenti che cercano quella parola chiave quasi sicuramente poi comprano online.

Questo strumento mi da anche informazioni in merito ad altre parole chiave molto interessanti (a cui non avevo pensato!) come “Prodotti pulizia auto interni”.

Lo strumento di google dà delle informazioni molto limitate  . Come avete visto da un range tra 100 e 1000 ricerche mensili. Questo perché l’account che utilizzo è gratuito e non ho mai investito in Sponsorizzate Google. I numeri diventano invece molto più precisi se si utilizza lo strumento investendo in campagne sponsorizzate

Ubersuggest di Neil Patel

Ubersuggest rimane uno dei miei strumenti preferiti sebbene ultimamente ha ridotto molto le funzionalità della versione gratuita. Il numero di ricerche eseguibili per keyword è limitato ad un certo numero giornaliero.

Nonostante questo io lo preferisco allo strumento di google poiché ha dei numeri più precisi e delle informazioni di facile comprensione.

 

Ubersuggest - Strumento per parole chiave

 

In questo caso vedete che in seguito ad una ricerca per la medesima keyword, scoprite che questa viene cercata mediamente 480 volte al mese. Nella schermata più sotto, Ubersuggest vi dà anche una lista di tutte le keywords “correlate” ovvero che vi possono essere utili e appartengono al medesimo ambito semantico.

Nessuna novità invece dal lato della difficoltà di posizionamento che è a livello 44. Considerate che ci sono parole in cui la Seo Difficulty è pari a 15-25 e sono keyword decisamente più abbordabili e semplici da lavorare.

L’ottimizzazione seo della struttura del sito web

Quando si tratta di ottimizzare un sito web per il posizionamento ho scoperto che ci sono degli aspetti dai quali non si può prescindere e li trovate qui elencati

La struttura ad albero

Immaginate le pagine di un sito web come una struttura ad albero: La homepage da accesso a diverse sotto-pagine come la sezione “Contatti”, la sezione “Chi siamo”, la sezione “Blog” etc. Queste pagine a loro volta portano ad ulteriori sezioni del sito.

Ad esempio cliccando su “Blog” arriveremo alla sezione che contiene tutti gli articoli che abbiamo scritto. Questi articoli a loro volta potrebbero essere connessi tra loro da link. Guardate l’immagine qui sotto per avere un esempio di struttura ad albero di un sito web.

Struttura ad albero del sito web

 

come vedete tra le ultime pagine (es Custom booking system) e la Home page, ci sono appena tre passaggi. Vuol dire che partendo dalla home page, un utente impiegherà appena tre click per arrivare alla pagina di livello più basso:

Atterro sulla HOME del sito e clicco su SERVICES. Primo passaggio

All’interno di SERVICES clicco su WEB DESIGN. Secondo passaggio

All’interno di WEB DESIGN clicco su CUSTOM BOOKING SYSTEMS. Terzo passaggio

Non vorrei spingermi oltre quindi vi spiego il succo del discorso.

Google ama i siti web organizzati bene, con una struttura lineare e soprattutto con una struttura che consenta di raggiungere nel più breve tempo possibile tutte le risorse del sito web nel numero più basso possibile di passaggi.

In realtà se ci pensate bene sono le persone reali ad amare le strutture semplici e che facilitano la navigazione. Una struttura che con pochissimi click mi conduce a tutte le risorse del sito.

Tenetelo a mente quando progettate la struttura del vostro sito web o quando dovete rimetterci mano.

Un altro aspetto molto importante da considerare è l’esistenza di una sitemap, ovvero un documento che riassume i contenuti del sito web e descrive i nessi che intercorrono tra i vari elementi.

La sitemap è molto utile allo Spider di cui abbiamo parlato più sopra, poiché aiutano Google a capire la struttura del sito web e a scansionarlo più velocemente. Su wordpress esistono molti plugin che generano automaticamente la sitemap.

Io nello specifico utilizzo Yoast Seo che tra le tante cose ha anche la possibilità di creare automaticamente una sitemap.

L’utilizzo di link per ottimizzare il posizionamento del sito

Forse non ve ne siete resi conto ma in questo stesso articolo trovate sia link che rimandano a risorse contenute nel mio stesso blog, sia link che riportano a contenuti esterni, presenti su altri siti.

Nel primo caso parliamo di link interni, ovvero di link che portano ad altre sezioni del mio sito, ad altri articoli che ho scritto e così via. La presenza di questi link è fondamentale per il sito e soprattutto per Google. I link interni infatti:

  • Forniscono una guida per lo spider che deve navigare le pagine del vostro sito
  • Aiutano gli utenti ad approfondire gli argomenti che tratti rimanendo all’interno del sito

In modo indiretto, i link interni aumentano anche il tempo di permanenza degli utenti sul tuo sito web e questo è un aspetto che Google reputa molto importante nell’ottica di una strategia seo di miglioramento del posizionamento.

I link esterni invece sono link che puntano a risorse esterne al vostro sito. Anche questa tipologia di link è molto importante e vanno gestiti con molta accortezza.

I link esterni vengono visti positivamente da Google se puntano a risorse che aiutano l’utente nella sua ricerca di informazioni ma bisogna stare molto attenti nel loro utilizzo.

Se infatti i link puntano a siti di Spam con una cattiva reputazione, anche la seo del vostro sito potrebbe esserne inficiata. Controllate sempre i siti a cui puntano le vostre risorse!

Ottimizzazione Seo on page

L’ottimizzazione Seo on page attiene a tutte quelle accortezze che bisogna avere quando si scrivono contenuti per il proprio sito web. Nello specifico ci sono degli aspetti fondamentali che non possono essere tralasciati e qui trovate la lista di questi aspetti.

Velocità di caricamento delle pagine

Ultimamente google attribuisce sempre più importanza alla velocità con cui si caricano le pagine del vostro sito. Il motivo è semplice. Un sito veloce è più fruibile e risponde alle richieste degli utenti in meno tempo.

La velocità di caricamento dipende da diversi aspetti come il peso delle immagini che utilizzare, la compressione del testo, la presenza di codice javascript che rallenta il caricamento, la velocità di connessione degli utenti che raggiungono il vostro sito etc.

All’interno della Search console di Google è possibile monitorare tutti gli aspetti che influiscono sulla velocità di caricamento in modo da prendere gli opportuni provvedimenti se necessario. La sezione specifica è denominata Core Web Vitals ma se la search console è in italiano, la troverete come Segnali web essenziali

Gli elementi da impostare su ciascuna pagina

Il Tag title è un elemento html che serve a Google per capire l’argomento principale di quella pagina o articolo, quindi in teoria non è visibile in chiaro sulla pagina che poi l’utente visita ma serve esclusivamente come informazione al motore di ricerca. Può o meno coincidere con il Tag H1 ovvero quello visibile all’utente e che dà il titolo alla pagina. Deve contenere la parola chiave principale.

Il Tag H1 è il titolo della pagina visibile all’utente. Può o meno coincidere con il tag title. Deve contenere la parola chiave principale. Relativamente al tag H1 è importante che ve ne sia solo uno per ciascuna pagina.

La Meta tag Description è l’elemento che compare nella pagina dei risultati di google e serve ad anticipare il contenuto della pagina. Deve contenere la parola chiave. Se è ben scritto stimola il click e quindi aiutaa massimizzare il Click Through rate

La Url della pagina ovvero l’indirizzo fisico della pagina web. Deve contenere la parola chiave e deve essere il più corto possibile.

Le immagini. Non costituiscono un frivolo contorno al testo ma servono a spiegarlo meglio. Se utilizzate immagini fate in modo che abbiano a che fare con il testo e lo completino. Devono cioè avere una loro utilità e non semplicemente abbellire la pagina. Dal momento che alcuni utenti potrebbero avere difficoltà a visualizzarle bisogna impostare per ciascuna immagine un ALT text esplicativo del suo contenuto.

In questo modo se un utente per qualche motivo non riesce a caricare la foto, al suo posto troverà comunque un testo esplicativo del contenuto.

 

Conclusioni

Mi rendo conto che concentrare in poche parole un argomento complesso come la Seo sia molto difficile e non me ne vogliano gli esperti del settore. Ho voluto solo darvi la mia esperienza diretta (di 3 anni) sul mio blog.

Tutti i consigli che avete letto più sopra, sono tecniche che ho scoperto con il tempo e che applico costantemente al mio sito. Fidatevi, mi portano soddisfazioni.

Non sono cose eclatanti ma con la costanza di pubblicazione, porteranno risultati migliori.

Se l’articolo vi è piaciuto lasciate un commento o fatemi sapere cosa ne pensate!

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